Abolizione Imu prima casa, commento al decreto legge 31 agosto 2013 n. 102, i veri effetti

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Come anticipato nell’articolo del 29 agosto, ecco il commento sulle reali novità introdotte nel  testo del decreto legge del 31 agosto 2013 n. 102 intitolato ” Disposizioni urgenti in materia di IMU, di altra fiscalita’ immobiliare...”

  1. Al di la di quello che scrivono erroneamente molti giornali o della propaganda politica, l’art 1 del decreto abolisce solo la prima rata dell’Imu 2013 (quella che era stata temporaneamente sospesa con decreto-legge 21 maggio 2013, n. 54) ossia quella che doveva essere originariamente pagata il 16 giugno e che era stata rimandata al 16 settembre in caso di mancata abrogazione. Tale decreto non ha alcun effetto quindi ne sulla seconda rata dovuta il 16 dicembre (che andrà abolita con uno specifico provvedimento che indichi anche le coperture, altrimenti dovrà essere regolarmente pagata).
  2. Le notizie negative per i proprietari tartassati dal fisco purtroppo non finiscono qui, infatti a leggere attentamente il testo del decreto si scopre che non solo non è abolita la seconda rata, ma non è in alcun modo abolita la stessa Imu prima casa, se non per il 2013 (solo la prima rata come abbiam visto!!), pertanto se non interverranno provvedimenti futuri ad eliminarla (non sappiamo se cadrà il governo, se cambierà maggioranza o se questa maggioranza cambierà soltanto ancora una volta idea) L’Imu prima casa è ancora ben presente tra le nostre tasse viva e vegeta!!!
  3. Piccola notizia positiva è quella contenuta nell’art. 2 del decreto (e che potrebbe trarre in inganno un occhio poco attento facendo credere che sia stata abolita l’imu seconda rata) che conferma le anticipazioni che parlavano (come abbiamo scritto nel nostro articolo consultabile a questo link ) di abolizione dell’imu (questa reale) sui cd. beni merce ossia “relativa ai fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati“. Tale abolizione (al contrario di quanto abbiamo visto avvenire per l’Imu prima casa) è prevista nel secondo comma dell’art. 2 anche per il futuro
  4. Altra notizia negativa per il contribuente è la mancata previsione della deducibilità dell’Imu dall’Irpef e dall’Ires per aziende e professionisti, misura  inizialmente prevista nell’art. 5 della bozza di decreto legge che è stata all’ultimo minuto eliminata dal testo del DL 31-8-2013 n. 102  per cui la disciplina rimane (almeno fino a che non si troveranno le coperture come promesso dallo stesso Ministro dell’Economia) quella dell’indeducibilità per imprese e professionisti.
  5. Estremamente positiva per il contribuente proprietario immobiliare ai fini di un miglior sfruttamento del proprio immobile attraverso il risparmio fiscale, è il disposto dell’art 4 del testo del DL 31-8-2013 n. 102 che prevede la riduzione dell’aliquota della cedolare secca per contratti a canone concordato dal 19% al 15%.  Avevamo già sottolineato che  la  differenza minima del trattamento riservato ai canoni agevolati rispetto a quelli liberi nell’applicazione della cedolare (19% contro 21%) insieme all’Imu, ha segnato, in questi anni, il tramonto del canone concordato. Oggi, questo abbassamento dell’aliquota, unito al probabile intervento di eliminazione dell’imu per chi aderisce a tali contratti a canone agevolato ed ad un progressivo livellamento che di fatto sta avvenendo nei canoni effettivi di mercato (che quindi si avvicinano moltissimo in molti casi a quelli concordati) che già ci aveva spinto a consigliare diversi nostri clienti verso tale tipo di contratti, potrebbe rendere tali contratti ancora più interessanti ed utili per ottenere il duplice scopo di fornire alloggi a prezzi più equi per gli inquilini impoveriti dalla crisi in atto, ma  che allo stesso tempo però possano essere soddisfacenti dal punto di vista del proprietario che potrebbe averne un utile effettivo (al netto delle tasse) migliore di quello ottenibile col comune contratto di locazione.

(Fermo restando che esistono anche altri strumenti contrattuali che possono consentire al Proprietario la riduzione dell’Imu anche sulle seconde case: per saperne di più leggi al riguardo l’articolo a questo link http://dirittoimmobiliare.org/imu-seconda-casa-la-stangata-calcolarla-ed-evitarla/)

Mentre se vuoi  risparmiare anche  L’IRPEF su tutti i tuoi immobili a reddito (quindi anche Negozi o uffici oltre alle seconde abitazioni) LEGGI QUESTO ARTICOLO   http://t.co/hZ4TlIsY3b

Chiarito dunque quanto è stato “veramente” fatto dal Governo in materia di Imu prima casa, vediamo ora di capire cosa “veramente” ci possiamo aspettare  (dalle linee guida della Service Tax indicate dallo stesso governo, leggi http://www.governo.it/Notizie/Palazzo%20Chigi/dettaglio.asp?d=72684) per il futuro!

In materia di Service Tax il Governo anticipa che si tratterà di un’imposta di tipo federale (nel senso che andrà ai comuni) che sarà il risultato di due diverse imposte:

  1. la TARI che al di là del nome pare solo debba replicare con un nome diverso la vecchia Tassa sui rifiuti (prima tarsu e quest’anno tares), sperando senza aumenti (ma lo vedremo quando sarà realmente approvata); sarà pagata da chi occupando l’immobile a qualunque titolo produce logicamente rifiuti.
  2. la TASI che sarà almeno dal punto di vista del gettito fiscale (infatti i 4 mld di gettito che per il 2013 si stanno cercando attraverso misure una tantum, dal 2014 dovranno essere logicamente coperti con misure strutturali per poter davvero solo a quel punto “veramente” eliminare l’Imu prima casa!!) la vera sostituta dell’Imu prima casa dal 2014. Non possiamo dire che sia la stessa tassa con un nome diverso (anche se il gettito richiesto si presume rimanga lo stesso, sperando che le esigenze di bilancio si accontentino dei 4 mld e non richiedano aumenti) come nel caso precedente per 2 motivi, uno meramente formale relativo agli scopi che il governo ha voluto dare a questa tassa parlando di “copertura dei servizi indivisibili” diventa in realtà una tassa molto più simile alla Tarsu-Tares-Tari (che si rischia di duplicare) ed infatti diventa a carico dell’occupante (che sfrutta quei servizi indivisibili) ma anche a carico del proprietario (al contrario della tassa sui  rifiuti che dal proprietario che non sfrutta l’immobile non è dovuta) poichè come dice il governo “in quanto i beni e servizi pubblici locali concorrono a determinare il valore commerciale dell’immobile“, il secondo e più importante motivo è che a differenza dell’Imu prima casa la Tasi non colpirà “soltanto” quel 75% di Italiani che hanno la proprietà della prima casa (che comunque pagheranno al contrario di quel che dicono oggi i nostri politici), ma anche il restante 25% che sono in affitto, oltre a tutti quelli che avendo un’attività imprenditoriale, commerciale o professionale occupano un immobile altrui in locazione (si erano colpiti aziende e professionisti proprietari degli immobili sede delle proprie attività come abbiamo visto, adesso si colpiranno anche tutti quei lavoratori che occupano un immobile altrui per svolgere la propria attività lavorativa!!) non pagavano l’Imu e adesso pagheranno la nuova imposta!!! Il risultato di queste scelte possiamo presumere che finirà con il deprimere ulteriormente l’economia di questo paese ed il settore immobiliare in particolare (se infatti si metterà una nuova tassa sugli inquilini, si presume che questi, privati o aziende, avranno ancora maggiori difficoltà a pagare i canoni e chiederanno sconti al proprietario , diventeranno morosi, oppure chiuderanno le rispettive attività liberando gli immobili andando così ad aggravare la crisi del settore già in atto!!!)

Tutte queste sono per fortuna al momento soltanto previsioni (anche se con buona probabilità di avverarsi), ad ogni modo vigileremo sul contenuto dei prossimi provvedimenti del governo al riguardo, aggiornandovi sulla situazione, nel frattempo, visti i continui interventi del legislatore nell’ambito della fiscalità immobiliare ribadiamo qui il nostro consiglio ( leggi al riguardo questo articolo http://dirittoimmobiliare.org/pagare-meno-tasse-su-case-ecc/) di sfruttare le norme esistenti al momento rivolgendosi al Nostro Studio per ottenere una consulenza che consenta un consistente risparmio  di tutte queste imposte (IMU seconda casa, Irpef e cedolare secca) oggi che ciò è possibile!!

Prendendo contatti con lo studio saranno spiegate tutte le possibilità di avere una consulenza (tra le quali una consulenza di persona o in videoconferenza, una consulenza scritta che analizzi il singolo caso concreto, una relazione scritta con le varie soluzioni in astratto) ed i relativi costi, periodicamente teniamo anche delle conferenze in cui si spiegano le varie soluzioni possibili a proprietari immobiliari potenzialmente  interessati.

Chi volesse saperne di più sulla storia dello Studio può visitare questo link

http://dirittoimmobiliare.org/lo-studio-avvocati-dal-1880/

E’  possibile chiedere un Preventivo Gratuito, inviando una E-Mail all’indirizzo avvocato.dambrosio@fastwebnet.it. Se è per una consulenza contrattuale relativa al risparmio fiscale la mail avente ad oggetto “richiesta preventivo” è opportuno contenga, gli estremi del proprietario (specificare se persona fisica o società), quelli dell’immobile (rendita e categoria catastale), il tipo di destinazione che si adatta all’immobile (abitativa, studio o negozio), lo stato attuale dell’immobile (libero o locato) e una succinta descrizione della questione.
Sarete ricontattati e vi indicheremo, quantificandolo nel dettaglio, il possibile  risparmio fiscale (lo studio non effettua consulenze se non vi è concreta possibilità di ottenere benefici per il proprietario), i tempi e costi del vostro sfratto (offriamo anche  la possibilità di sfrattare gratuitamente ai clienti che si affideranno allo studio per la stesura del nuovo contratto  e la ricollocazione dell’immobile liberato) o la risposta a qualunque altra questione avrete posto.

Per l’assistenza e la stipula di contratti siamo domiciliati anche a Milano, Roma e Brescia

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