Il 16 giugno è la data fatidica per l’IMU, i proprietari di prime case per ora hanno visto sospenderne il pagamento, in attesa di decisioni del governo, ma che dire dell’Imu seconda casa e di quei 7 milioni di italiani che possedendo altri immobili saranno costretti a pagare? Quali sono le seconde abitazioni? Quanto dovranno pagare? E c’è possibilità di evitare o almeno ridurre il corrispettivo dovuto al fisco?
Quanto alla prima domanda, la risposta è che sono considerate seconde abitazioni tutte quelle che non siano adibite ad abitazione principale del proprietario secondo la sua residenza anagrafica, e quindi tutti gli immobili affittati od anche sfitti dove il proprietario non abbia la propria residenza, va rilevato che si considerano seconde abitazioni altresì le pertinenze degli immobili appena descritti, mentre non sono da considerarsi seconde abitazioni gli immobili ricompresi nella categoria catastale A10 che hanno un differente coefficiente catastale, trattandosi di uffici e studi professionali.
Vanno altresì considerate seconde abitazioni quelle concesse ai parenti del proprietario in comodato d’Uso.
Al momento per le seconde abitazioni non sono previste detrazioni e nemmeno la deducibilità fiscale dell’imposta dal reddito come invece si prevede per le imprese, stando alle ultime indiscrezioni politiche meglio non mettere in conto niente di tutto ciò.
Si prevede insomma che sulla minoranza di italiani proprietari di una seconda casa verrà scaricato gran parte del fabbisogno fiscale immobiliare dello stato, dobbiamo infatti presumere che i Comuni coprano una parte degli sgravi sulle prime abitazioni con un maggior prelievo sulle abitazioni diverse da quella principale, o sugli altri fabbricati a uso ufficio o commerciale alzando l’aliquota di base
Vediamo allora quanto si dovrà pagare e soprattutto come difendersi!
Gli elementi necessari per il calcolo dell’IMU sono i seguenti. Va individuata la rendita catastale che deve essere rivalutata del 5%, poi la si moltiplica 160 in modo da ottenere il valore catastale base per il calcolo IMU. Quindi occorre verificare l’aliquota, diversa comune per comune, L’aliquota base dell’IMU per le seconde abitazioni e relative pertinenze è quella del 7,6 per mille (che molti comuni hanno già aumentato lo scorso anno potendo arrivare fino al tetto massimo del 10,6 per mille).
In tutti i casi (e sono la maggior parte) in cui i Comuni non hanno ancora comunicato le aliquote si deve pagare esattamente la metà di quanto pagato nel 2012.
Vi invitiamo a vedere a questo indirizzo per calcolare quanto è elevata l’IMU per le seconde abitazioni “Calcolo Imu”
Ma veniamo adesso alla domanda più interessante per ogni proprietario di seconda casa, si può fare qualcosa per evitare o quantomeno ridurre la stangata che sta per arrivare?
La risposta è che SI L’IMU si può ridurre o addirittura eliminare legalmente per tutti i proprietari (persone fisiche e giuridiche, quindi anche le società) che qui abbiamo definito di “seconde abitazioni” (sono esclusi quindi gli immobili di categoria A10, che abbiamo visto essere la classificazione degli studi professionali)!!
Infatti esistono tipologie contrattuali molto più sofisticate del comune contratto di locazione, contratti che che ovviamente sono molto meno diffusi (se si diffondessero troppo probabilmente il legislatore interverrebbe per renderli meno convenienti) che consentono tra l’altro il risparmio non solo dell’onerosissima IMU seconda casa, ma anche dell’ancora più cara cedolare secca (o dell’irpef per chi non aderisce al regime della cedolare) per chi (solo per le persone fisiche in questo caso) ha l’immobile affittato!!!
Soluzioni che, oltre ad essere, come detto, perfettamente legali, hanno anche altri enormi vantaggi, quali ad esempio tra gli altri quello di poter prevedere una durata contrattuale maggiore o minore da quella del rigidissimo contratto di locazione (si veda ad esempio al riguardo il seguente articolo “Affitto: strategie in tempi di crisi economica per evitare la morosità”) , o quella di stabilire un rapporto maggiormente paritario tra il proprietario ed il conduttore quanto a obblighi e diritti (anche ad esempio nella disciplina del recesso che nella locazione è a quasi esclusivo vantaggio del conduttore).
Per chi vollesse ulteriori informazioni relativamente alla possibilità di risparmiare IMU e Cedolare Secca sui propri appartamenti da affittare ad uso abitazione può leggere l’articolo a questo link
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Sarete ricontattati e vi indicheremo, quantificandolo nel dettaglio, il possibile risparmio fiscale (lo studio non effettua consulenze se non vi è concreta possibilità di ottenere benefici per il proprietario), i tempi e costi del vostro sfratto (offriamo anche la possibilità di sfrattare gratuitamente ai clienti che si affideranno allo studio per la stesura del nuovo contratto e la ricollocazione dell’immobile liberato) le modalità, la quantificazione e l’eventuale acconto possibile sul vostro Risarcimento o la risposta a qualunque altra questione avrete posto.
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Avv. Edgardo Diomede d’Ambrosio Borselli